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  • cristianacrisafi

Cinema e Moda - Prima Puntata

“Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima”.

Marilyn Monroe


Il fil rouge che lega il cinema alla moda si annoda definitivamente negli anni Trenta grazie all’affermazione dello “star system” di Hollywood e al talento di straordinari costumisti. Questo sistema, volto principalmente al lancio e alla promozione delle star, è stato in grado di provocare un fenomeno di immediata attrazione sul pubblico con la diretta conseguenza di un immediato ritorno economico per il film interpretati proprio da questi divi.

La nascita di questo fenomeno risale intorno al 1910 quando le prime grandi case di produzione cinematografica, come la Fox Film Corporation, decidono di puntare su determinati attori intorno ai quali costruire un’aura di fascino e suggestione, così da essere in grado di incidere a livello emozionale sullo spettatore. I primi divi dello star System furono principalmente figure femminili perché incarnavano molti temi della cultura di massa, come l’aspirazione alla giovinezza, la ricerca di un amore, il matrimonio e l’ideale della bellezza irraggiungibile. Le donne sullo schermo erano più costruite, meno reali e proprio per questo più desiderate e venerate.


Se le dive sono soprattutto legate al lato romantico del cinema, i divi non si limitano al ruolo di dongiovanni o di maschio seduttore. L’eroe del cinema è bello, seduttore, ribelle e (quasi sempre) giovane. Se lo stile dei divi e delle dive è entrato a far parte della memoria storica, lo dobbiamo anche a coloro che stanno dietro le quinte: i costumisti.


A dimostrazione del fatto che fossero scarsamente tenuto in considerazione, pensate che il premio Oscar per i costumi venne istituito solo nel 1948. Agli albori del cinema, gli attori provvedevano da soli all’abbigliamento. Si ricorreva alla sartoria teatrale solo in caso di film in costume. Ben presto però, ci si rese conto del ruolo fondamentale che rivestiva l’abito nelle pellicole ed ecco che, nella seconda metà degli anni Venti, nacque la figura del costumista.


Uno dei più grandi costumisti di Hollywood fu Adrian Adolph Greenberg (Naugatuck, 3 marzo 1903 – Los Angeles, 13 settembre 1959), chiamato semplicemente Adrian. Dopo essersi diplomato alla “New York School of Fine and Applied Art”, si trasferisce a Hollywood dove creò abiti maschili per tantissimi attori, fra cui per Rodolfo Valentino.


Agli inizi degli anni Trenta il suo lavoro si concentrò principalmente sull’attrice Joan Crawford. Nel film “Letty Lynton” del 1932, creò un abito per cercare di armonizzare il fisico dell’attrice. Sarebbe stata una sfida per qualunque costumista: la Crawford infatti aveva spalle larghe, una vita lunga e gambe corte.


Decise così di enfatizzare ancora di più le spalle della Crawford attraverso un tailleur dalle spalline ingombranti. L’abito ebbe un tale successo che durante la stagione successiva, i grandi magazzini Macy’s vendettero oltre 50.000 copie dell’abito.


Vi aspetto nella prossima puntata per entrare nel vivo di alcuni film che hanno fatto la storia della moda!

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