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Buon centenario, Venini!

La storica fornace Venini di Murano festeggia quest’anno il secolo di attività e per celebrare il centenario introduce i due nuovi colori rosa cipria e verde rio, che rimandano alle cromie del paesaggio lagunare. E ripropone il suo celebre rosso sangue di bue, un classico associato all’identità di Venezia declinato in una edizione limitata di cento vasi Veronese (risalente all’anno della fondazione e simbolo del marchio) di Vittorio Zecchin.

Nata nel 1921, la Vetri Soffiati Cappellin Venini & C. si distingue sin dagli esordi per l’apertura alle avanguardie artistiche, la padronanza delle tecniche di lavorazione, l’apporto dei migliori maestri vetrai muranesi, l’originalità dei colori delle materie prime. Peculiarità che le frutteranno svariati riconoscimenti – dalla prima Grande Medaglia d’Oro all’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza del 1923 e dal Grand Prix dell’Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi di due anni dopo ai Compassi d’Oro degli anni Cinquanta – e che rimarranno immutate nel tempo, fino ai giorni nostri. Invarianti di un percorso creativo e artigianale che ha dato vita a sperimentazioni tecniche dai nomi fascinosi – canne, incalmo, mano volante, pulegoso, rigadin, sommerso... – trasformatesi in oggetti iconici anche per la storia del design made in Italy. Evergreen che vanno oltre il vintage e mai passeranno di moda: basti pensare agli attualissimi vasi Bolle di Tapio Wirkkala, Opalino di Paolo Venini e Fazzoletto di Fulvio Bianconi risalenti rispettivamente all’anno della fondazione, al 1966, al 1932 e al 1949, ancora tutti in catalogo!

Carlo Scarpa, Gio Ponti, Ettore Sottsass, Vico Magistretti, Alessandro Mendini sono solo alcune delle tante firme storiche famose chiamate nel tempo a collaborare, così come quelle degli altrettanto noti contemporanei Fabio Novembre, Barber & Osgerby, Atelier Oï, Emmanuel Babled, Ronan e Erwan Bouroullec, Ron Arad, Fernando e Humberto Campana... Un racconto di capacità manuali – trasformare sabbia silicea in lava di vetro da soffiare e lavorare a mano – e di visioni imprenditoriali a cavallo tra artigianato e design, riassunto da qualche anno anche nel museo dell’azienda, che raccoglie oltre quarantacinquemila disegni d’artista, diecimila fotografie d’epoca e cinquemila opere, tra cui prototipi inediti e rare prove d’autore.