- mottolenghi
Anche i tessuti da arredamento fanno upcycling

Oltre ai tessuti da arredamento, le vere protagoniste di queste due avventure di upcycling, diverse ma parallele, di cui voglio parlarvi, sono donne, come spesso accade quando si tratta di rinnovamento e di rinascita.
La prima è una storia di convergenza tra protagoniste nel campo dell’arredamento e della moda i cui cognomi sono riconosciuti in tutto il mondo, la seconda è un incontro felice, quanto forse inaspettato, di una designer veneziana con un esclusivo marchio della sua città dalla lunga storia e un outlet di grandi firme.
Patrizia Moroso, direttore artistico dell’omonima azienda di arredamento, fa ricerca da sempre: nell’intelligenza del condurre una impresa del gotha del design made in Italy, nel dialogo con i progettisti internazionali, nella prefigurazione di “stanze” proiettate verso il futuro. "I designer, gente che il mondo sta cercando di cambiarlo positivamente, con intelligenza e con quella febbre che muove sempre gli artisti davanti alla bellezza. Chiedo loro di immaginare un mondo, non solo un oggetto, e di metterlo in relazione con il futuro. Produrre bene oggi, per far durare domani, La nostra idea di sostenibilità inizia già dal progetto, con il quale trasmettiamo la necessità di trattare la materia prima in modo alternativo."
Ilaria Venturini Fendi, discendente di una casa di moda altrettanto famosa, ha da tempo capovolto il tradizionale processo creativo portando in primo piano la scelta dei materiali, di scarto o avanzati, rispetto all’idea di un abito o di un accessorio. "Può essere una limitazione e una sfida creativa per un designer, ma coglie l'importanza che le materie prime hanno nell'ottica di un sistema produttivo più circolare, in cui nel design possan convergere originalità, bellezza e sostenibilità."
Dalla collaborazione è nata una collezione di borse, per il marchio Carmina Campus di Ilaria, che utilizza gli avanzi di lavorazione dei rivestimenti trapuntati delle sedute Moroso. Piccoli ritagli di velluti setosi e cangianti o jersey dai colori decisi – ciclamino, bluette, verde acido, arancione, prugna, azzurro polvere… – fanno upcycling e si trasformano in progetti a piccola scala da indossare, come tracolle, shopper, zaini.

Nel secondo caso il “ritorno alla vita” è sì di altrettanti piccoli scarti di tessuto, altrimenti inutilizzati, del raffinatissimo marchio Rubelli di Venezia, ma anche delle ospiti della casa-famiglia San Pio X della città lagunare. Sono loro infatti a realizzare, con gli avanzi della casa tessile nata a metà dell’Ottocento, la collezione di cento borse, tutte diverse e firmate, ideata dalla designer Carla Plessi per il progetto #backtolife promosso dall’outlet MacArthur Glen di Noventa di Piave. E sempre loro a beneficiare della vendita.
Un’idea di economia circolare che include così anche nuove opportunità professionali per le donne della residenza protetta, coinvolte in un laboratorio sull’isola della Giudecca in tutte le fasi produttive, dalla iniziale selezione dei materiali alla loro preparazione, fino all’assemblaggio e alla finitura finale.
